Pulire Roma - Domande inevase e decisioni da prendere
Incontro dibattito
Roma 25 Maggio 2005
Roma non è pulita. Almeno tale è la percezione dei cittadini. Però il crescente malcontento si ferma alla constatazione del degrado, senza andare oltre nell'individuare le cause e i rimedi del fenomeno. Anche la questione fondamentale della gestione dei rifiuti viene vista nell'ottica di episodiche proteste, senza che nessuno si domandi dove vanno a finire i rifiuti romani. Nel promuovere una discussione pubblica su questi temi, Roma Nuovo Secolo e Amici della Terra ritengono invece che si possa fare un passo avanti nella comprensione e quindi nella soluzione del problema. A questo fine aprono un confronto con i responsabili istituzionali, politici e tecnici, convinti che tale dibattito, al di là delle indicazioni concrete che da esso si attendono, sarà in ogni caso un importante esercizio di democrazia civica.
Intervento di Rosa Filippini, Presidente degli Amici della Terra
Fin dagli anni '90, i principi di sostenibilità ambientale, la legislazione europea e la normativa italiana, richiedono che le politiche pubbliche siano indirizzate a minimizzare il prelievo di materie prime dall'ambiente naturale e a ridurre il più possibile la produzione e il confinamento di rifiuti. Per questo motivo la gestione dei rifiuti deve avere i seguenti obiettivi:
- riduzione a monte dei rifiuti: minimizzando gli imballaggi, i prodotti usa e getta, i prodotti non recuperabili; incoraggiando il riutilizzo;
- recupero di materiali attraverso le raccolte separate e differenziate, il riciclo e l'utilizzo dei materiali recuperati al posto delle materie prime (carta, plastica, vetro, metalli, ecc...);
- recupero dell'energia contenuta nei materiali che non sono recuperabili per motivi economici o ambientali;
- confinamento in sicurezza dei residui finali (ceneri o altre frazioni non recuperabili o non trattabili).
La gerarchia dei sistemi di gestione e delle relative tecnologie che deriva da questi indirizzi, per ciò che riguarda i rifiuti urbani, è chiara:
- riutilizzo;
- raccolta differenziata e riciclo;
- incenerimento con recupero di energia;
- discarica.
In nessun caso, una gestione ambientale corretta può prevedere la discarica come sistema prevalente di smaltimento dei rifiuti perché, fra tutti i sistemi considerati, essa implica: spreco di materiali derivanti da risorse naturali, dunque maggior prelievo; dissipamento della frazione energetica contenuta nei rifiuti; massima estensione degli spazi destinati a confinare i rifiuti (che implica alterazioni del paesaggio e perdita di biodiversità), gestione e controllo continui delle discariche per contenere emissioni di gas metano, (pericolose e climalteranti) ed emissioni inquinanti del suolo e delle falde acquifere.