Certificati Bianchi: confronto sul funzionamento del meccanismo

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Tutti gli atti del convegno sul sito certificatibianchi.amicidellaterra.it

Mercoledì 6 aprile 2016 - Si è tenuto oggi a Roma, nella sede del GSE, una singolare iniziativa degli Amici della Terra che hanno chiesto e ottenuto dal Presidente del GSE Sperandini di dibattere apertamente e pubblicamente di tutto ciò che non va nel funzionamento del meccanismo dei Certificati Bianchi. Il confronto, che ha coinvolto anche i rappresentanti di Assoesco, Confindustria Ceramica, Federacciai, Assocarta, Aicep, AIRU e CECED Italia (vedi sintesi degli interventi) si è sviluppato a partire dalla relazione di Rosa Filippini che ha sintetizzato le principali doglianze degli operatori verso il GSE, e dalle repliche degli ingegneri Gabriele Susanna e Luigi Risorto in rappresentanza del GSE.

Nel dare il benvenuto ai partecipanti, Anna Federica Stabile del GSE ha annunciato l’inaugurazione, nel portale del GSE del nuovo contatore dei Certificati Bianchi e delle sezioni dedicate alle informazioni sulle procedure di rilascio dei Titoli.

La presidente degli Amici della Terra, Monica Tommasi, introducendo il confronto ha affermato: “In un decennio di esperienza di avanguardia, lo strumento dei Certificati Bianchi si è affermato al punto da divenire anche per altri paesi europei e per la stessa Unione un riferimento per le politiche di promozione dell’efficienza energetica. Sarebbe imperdonabile lasciare che incomprensioni e malumori segnino il declino dello strumento che, fino ad ora, ha registrato il miglior rapporto fra costo dell’incentivo e risultati misurabili di risparmio energetico e di mancate emissioni di CO2.”

Il pubblico dei partecipanti, in maggioranza costituito da operatori del settore, ha condiviso la pesante stigmatizzazione, da parte degli Amici della Terra, dell’emendamento 34.0.100 al disegno di legge A.S.2085, attualmente in discussione al Senato. “Con esso – ha affermato Filippini - i relatori del provvedimento intendono riconoscere al GSE la possibilità di annullare, a distanza di anni, i certificati bianchi emessi sulla base di istruttorie già completate con esito positivo, non solo nel caso della non rispondenza fra il progetto realizzato e il progetto approvato, ma anche nel caso in cui il GSE non condivida il contenuto del provvedimento di ammissione ai benefici disposto a suo tempo. Se approvato, questo sarebbe il primo provvedimento, fra quelli esistenti che riguardano incentivazioni, con effetti veramente retroattivi e non solo per diverse modalità o per più lunghi tempi di erogazione degli incentivi come è accaduto per il fotovoltaico.

Se ricordiamo che la Strategia Energetica Nazionale stabilisce che l’efficienza energetica debba rappresentare la “prima priorità” per le politiche energetiche del paese, l’approvazione di un simile emendamento suonerebbe come una beffa.

Infatti, già il confronto fra la spesa annua per i Certificati Bianchi e quella per le rinnovabili elettriche risulta sconcertante (sulle bollette, le rinnovabili elettriche pesano circa 25 volte tanto i TEE). Ma, addirittura, solo per i TEE, sarebbe inaugurato l’incredibile principio della reversibilità dell’incentivo!”