Il Mediterraneo non deve essere uno scarico fognario

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A maggio scorso abbiamo denunciato lo sversamento dei liquami nelle acque del porto di Civitavecchia da parte della nave passeggeri di MSC Crociere ferma in porto per l’emergenza sanitaria da Covid 19. Il permesso è stato dato dalla Capitaneria di Porto che  si è avvalsa di un parere avventato del Ministero dell’Ambiente.

Anzi, con uno strano giro di pareri e raccomandazioni si è trovato il modo di trasformare una nota dei ministeri dell’ambiente e dei trasporti in una licenza a inquinare le acque costiere.

Gli Amici della Terra hanno chiesto il ritiro dell’ordinanza e hanno chiesto al Comune di Civitavecchia, alla Regione Lazio e ai Ministeri di intervenire con la massima urgenza.

Nessuno dal Governo ci ha ancora risposto. Non ha neppure risposto all’interrogazione dell’on. Davide Gariglio sull’ordinanza dell’Autorità portuale di Civitavecchia e sulla nota, denominata erroneamente “circolare”, del Ministero dell’Ambiente che ha consentito ad alcune navi quarantena, nei mesi scorsi, di scaricare i propri reflui nei porti.

La normativa internazionale che regola gli sversamenti in mare dei rifiuti liquidi (acque nere ed acque grigie, acque di sentina, ecc.) delle grandi navi, dai traghetti a quelle da crociera, fa passi indietro invece di andare avanti, condizionando anche le Direttive europee e le leggi nazionali. Infatti l’Italia deve recepire la direttiva europea proprio su questa materia e il Ministero dell’Ambiente ha deciso di raccogliere pareri e suggerimenti. Gli Amici della Terra stanno partecipando alla consultazione con proprie proposte raccolte in un documento che abbiamo pubblicato su L’Astrolabio http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2166

Siamo molto preoccupati perché ci sembra che al momento il Ministero dell’Ambiente stia interpretando il recepimento della direttiva nel modo peggiore.

Peraltro, con l’arrivo dei nuovi limiti globali nel contenuto di zolfo dei combustibili marittimi anche nei nostri mari, in assenza di una significativa conversione ai combustibili alternativi della nostra flotta, le uniche soluzioni disponibili saranno costosi prodotti petroliferi a basso contenuto di zolfo o gli «scrubber»: sistemi di abbattimento delle emissioni delle navi che producono fanghi altamente inquinanti che rischiano di essere sversati nelle nostre acque marine.

Come Amici della Terra abbiamo sempre promosso la navigazione e le autostrade del mare. Negli ultimi venti anni abbiamo sostenuto l'incremento del trasporto di merci e passeggeri per mare anche collaborando con le associazioni degli armatori.

Necessariamente, pensiamo che la normativa di tutela del mare e i controlli vadano resi più rigorosi e non attenuati o ammorbiditi, altrimenti si rischia di ridurre il Mediterraneo in uno scarico fognario.

Noi ci impegneremo perché questo non avvenga.


Il nostro comunicato stampa del 14 Maggio 2020

"Civitavecchia, le grandi navi stanno scaricando fanghi ed acque nere in porto" 

Tutti i precedenti articoli de L'Astrolabio in cui ci siamo occupati di questo tema

Meno male che arriva la direttiva, di Giovanni Barca: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2166

Oplà. La letterina si trasforma in legge, di Rosa Filippini: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2124

Porto. Non sentina!: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2109

La legge del gambero, di Simona Giovagnoni: http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2110