Intensità energetica: un parametro più sensato per perseguire l'efficienza energetica in Europa

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Intervista a Tommaso Franci 

Smart City - Voci e luoghi dell'innovazione,  condotto da Maurizio Melis 

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Già considerato deludente, il 27% di efficienza energetica al 2030 che l'Europa si è data come obbiettivo è calcolato sulla base del consumo di energia: un indicatore che confonde crisi ed efficienza energetica. In Italia, per esempio, i consumi di energia sono tornati indietro di 20 anni, ma non perché siamo stati particolarmente bravi a rendere più competitive le nostre industrie, e più efficienti le nostre case e i trasporti, bensì per effetto della crisi economica: molte fabbriche hanno chiuso e quelle rimaste lavorano a ritmi ridotti. Risultato: si consuma meno energia. In macro-economia si usa da sempre un altro parametro: l'intensità energetica (il cui uso è su base volontaria in europa) e cioè il consumo di energia per unità di ricchezza prodotta; più coerente e utile a indirizzare gli sforzi verso le soluzioni che uniscono sostenibilità energetica ed economica.