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Il riconoscimento della gestione ecositemica e il suo percorso in Italia

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L’EBM diviene giuridicamente vincolante per gli stati membri dell’UE a seguito della sua inclusione fra i principi fondanti della Direttiva Quadro 2008/56/CE, che istituisce l’azione comunitaria per l’ambiente marino considerato “un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità di mari ed oceani che siano puliti, sani e produttivi”. La Direttiva afferma anche che “I programmi di misure e le conseguenti azioni intraprese dagli Stati membri dovrebbero basarsi su un approccio ecosistemico alla gestione delle attività umane e sui principi a cui si fa riferimento nell’articolo 174 del trattato, in particolare sul principio di precauzione.”

In Italia, tale principio è stato recepito con il D.Lgs 17 ottobre 2016, n. 201, in attuazione della direttiva 2014/89/UE. Con il Decreto, tra le altre cose, l’Italia si impegna alla redazione di un “Piano di Gestione dello Spazio Marittimo” da presentare alla Commissione UE, realizzato utilizzando l’approccio ecosistemico per ogni area marina individuata. 

Lo stesso impegno è stato preso dagli altri Stati Membri dell’UE; tuttavia, il termine del 21 marzo 2021, fissato per la presentazione dei Piani, non è stato rispettato dalla maggioranza dei paesi, tra cui l’Italia. 

Più in generale, l'effettivo utilizzo della gestione ecosistemica (EBM) sembra essere ancora molto limitato; ad esempio, in Italia, sono reperibili in rete solo informazioni su progetti di poche regioni come Marche, Toscana ed Emilia Romagna.  

In particolare, le zone costiere rappresentano aree di particolare criticità, caratterizzate da complesse matrici di utilizzazione, elevato rischio ambientale e potenziali conflitti per la gestione delle risorse. Il quadro articolato e complesso, che deriva dall’interazione tra attività umane e dinamiche che interessano le matrici ambientali, impone approcci di gestione che superino le politiche settoriali, per andare invece ad applicare una lettura integrata dei fenomeni, per fornire allo stesso tempo risposte alle esigenze di sviluppo locale delle comunità rivierasche e a quelle di tutela e valorizzazione dell’ambiente.

Oltre a questo, la significativa quantità di dati necessari da raccogliere ed analizzare e le difficoltà legate al coordinamento delle numerose parti coinvolte nei processi di gestione sono tra i principali ostacoli all’attuazione.

Il progetto MED4EBM affronta queste problematiche assistendo gli attori delle quattro aree target (Golfo di Corigliano, Riserva Naturale di Tiro, Golfo di Aqaba e Isole Kneiss) nell’applicazione di una metodologia comune, proponendo uno strumento di gestione del territorio e del mare, sviluppato dalla società italiana PRO.GES, basato su metodi analitici specifici e con il supporto di software che rendono l’integrazione di EBM e ICZM molto più “semplice” per i team professionali, le parti interessate e i decisori istituzionali coinvolti.


 Il 12 e 13 maggio 2022 si terrà l'evento di lancio del Forum Mediterraneo per la Gestione Ecosistemica applicata a Sibari (CS), nell'area del golfo di Corigliano.

Per seguire l'evento online sono aperte le registrazioni a questo link: https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_VzthUZB4Tc6LDVnJfxhAKQ

Scarica qui il programma dei due giorni

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